sabato 24 ottobre 2020

La cella del manicomio

di H. Bosch
La luce scandisce una
melodia di ferro.
Le catene di una
cella senza tempo,
coperta dalla maschera
del fallimento.
Il teatro della follia
naviga sul proprio
riflesso, e marcisce
alla vista della propria
gabbia.
 
Il folle saggio realizza,
la propria stoltezza,
dinnanzi al saggio folle.
 
Storia della poesia:
scritta il 21 dicembre 2019, si tratta del risultato di una lettura di Storia della follia nell'età classica del filosofo Michel Foucault. Il libro mi colpì così tanto che decisi di scrivere una poesia riguardo ai folli cercando di pensare alla gabbia nella quale era costretto a stare il matto del XVI secolo. Ci sono dei chiari riferimenti alla Nave dei folli di Bosch che a me colpì molto. I folli venivano buttati fuori dalle città e caricati sulle navi mercantili che poi li abbandonavano nei porti stranieri dove si fermavano, così nacque l'immagine del folle errante e solitario e della Narrenschiff. Nell'epoca dell'Illuminismo iniziò l'internamento di massa dei malati di menti che venivano considerati praticamente come criminali, essi erano la vergogna della società.