di Mariusz Kozik |
la cui indole, e’l superbo ingegno,
del potere l’hanno reso degno;
verso terre di nebbia, estaticamente
marcia con le sue legioni,
e i nemici schiaccia ferocemente,
in catene, milioni.
Arguto e coraggioso, questo Romano;
per gli stolti, femmineo,
per i credenti, profano,
in ogni guerra, fulmineo
come il lupo indemoniato,
del sangue, innamorato.
Roma ha conquistato.
Con essa il mondo,
che mai l’ha dimenticato;
ed ogni emule a lui è secondo …
Ma osserva! Ogni Potente deviato
di lui è affamato;
il corpo d’uomo vien abusato,
dilaniato, assaporato, divorato!
Nel rosso specchio deforme,
un cadavere adornato di morsi,
contempla le proprie orme,
piange rannicchiato nei rimorsi.
Storia della poesia:
Non ho mai avuto alcun rispetto per il cesarismo che per me è una pessima tendenza ideologica. Conosciamo cesaristi come Oliver Cromwell e persino Benito Mussolini, uomini di potere che hanno completamente frainteso la figura di Giulio Cesare e che hanno cercato di emularlo solo per aumentare il loro potere personale. Chi mi conosce su YouTube sa perfettamente che Cesare è il mio personaggio storico preferito e credo che il cesarismo non sia altro che un tumore perché non ha nulla a che vedere con il personaggio storico e non è altro che il frutto di un'ossessione nutrita da ambizioni populiste.